Che cos'è il Fashion Pact? Te lo raccontiamo noi!
Da Maria Betteghella | Comunicazioni Pubblicitarie | 25/09/19, 15:04
Un'industria della moda a impatto zero entro il 2050, fondata sul rispetto dell'ambiente e del pianeta. È un sogno? Speriamo di no! È questo il messaggio del Fashion Pact, una coalizione di 32 maison di moda sorta per far fronte all’emergenza climatica e per combattere il surriscaldamento globale. Gli obiettivi del Fashion Pact non sono pochi, e soprattutto non sono semplici: in primo luogo, i firmatari dichiarano di voler ricorrere esclusivamente ad energie rinnovabili entro il 2030 per rendere tutti processi della catena di produzione sostenibili. Una vera e propria rivoluzione verde che potrebbe cambiare le sorti del pianeta e rendere l'industria della moda ecologica al cento per cento.
Il Fashion Pact (che riunisce non solo marchi di riferimento del settore, ma anche grandi rivenditori e fornitori) apre il mondo la moda alla collaborazione con governi e società civili per affrontare le sfide del riscaldamento globale.
Clima, biodiversità e sostenibilità sono i pilastri di questa svolta storica che vede protagonisti marchi come ADIDAS, CHANEL, NIKE, PUMA, STELLA MCCARTNEY, GIORGIO ARMANI, H&M.
I tessuti riciclati sono il motore del cambiamento
La moda dice addio alla plastica monouso per i pacchi e gli imballaggi B2B e B2C e si apre finalmente ai tessuti riciclati!
Ebbene sì, convertire i materiali della fashion industry verso una sempre maggiore sostenibilità è uno degli obiettivi principali del Fashion Pact, perfettamente in linea con la decisione del parlamento europeo di bandire tassativamente la plastica monouso entro il 2021.
La coalizione ha presentato la visione di una moda verde al G7 lo scorso agosto, annunciando per ottobre un secondo meeting per informare sui risultati di questo primo, importante passo.
Il portfolio del Fashion Pact è composto da brand attivi nel settore dell’alta moda, del fashion, dello sport e del lifestyle, e sorge non a caso a ridosso della recente emergenza climatica in Brasile, dove incendi di vasto raggio hanno devastato la foresta Amazzonica per diverse settimane. I salotti virtuali di Twitter e Facebook sono stati invasi da teorie di apocalypse now (trasformato in apocalypse não durante le proteste di massa in Brasile) e altri allarmi pseudo-scientifici. Uno dei trend maggiori è stato il conto rovescia verso un fatidico punto di svolta dopo il quale sarebbe troppo tardi per fare marcia indietro e salvare il pianeta.
In questa confusione di teorie scientifiche e fake news, una cosa è certa: non potevamo essere più felici di assistere alla nascita di una coalizione nel settore della moda che dichiara il proprio impegno per combattere la crisi climatica e salvare il pianeta.
D'altronde, la moda ecologica è una nicchia che cresce sempre di più e molti marchi stanno investendo su prodotti amici dell'ambiente per rispondere alle esigenze di consumatori consapevoli e informati.
Verso una nuova moda sostenibile
Il Fashion pact incoraggia processi di produzione sostenibili per proteggere ecosistemi, vita selvaggia e rispondere attivamente all'emergenza climatica in corso. Inclusione sociale e strategie di empowering lungo l'intera filiera sono altri obiettivi secondari di un programma ambizioso ma necessario in tutta la sua integrità.
Marco Gobbetti, amministratore delegato della Burberry, ha espresso molto chiaramente la visione che ispira i firmatari del Fashion Pact.
"Sappiamo che un'azienda da sola non puo rispondere alle sfide ambientali che sta affrontando il nostro pianeta, e per questo crediamo nel potere della collaborazione per innescare il vero cambiamento. Gli obiettivi del Fashion Pact sono fermamente in linea con il nostro lavoro in questo settore negli ultimi dieci anni, e siamo fiduciosi rispetto alla collaborazione con gli altri firmatari del patto per trasformare il settore della moda, supportare le comunitá e proteggere l'ambiente”